La pianta del cacao cresce soltanto in zone forestali calde e umide all’ombra di alberi più alti che la proteggono dall’esposizione diretta ai raggi solari e ad altri agenti atmosferici.
Tutti i paesi produttori si trovano quindi nel tratto pluviale a ridosso della fascia equatoriale che attraversa l’Africa, l’Asia e l’America Latina. In Costa d’Avorio e in Ghana viene prodotto più del 70% del cacao mondiale.
Ma chi consuma tutto questo cioccolato? Gli europei consumano la metà del cioccolato che si produce nel mondo (circa il 48%) mentre l’Africa, uno dei maggiori paesi produttori, ne consuma meno del 3%.
Il cioccolato non è sempre buono per tutti. Molto spesso equivale a disuguaglianza, deforestazione, povertà e sfruttamento minorile.
I coltivatori di cacao guadagnano solo l’8% del valore finale del cioccolato, mentre tutto il resto è spartito fra le multinazionali che trasformano e commercializzano il cacao.
Il prezzo del cacao attualmente è troppo basso per garantire ai contadini un reddito minimo. Nella maggior parte dei casi il guadagno medio di un coltivatore di cacao non supera i 2 dollari al giorno, non consentendo a loro e alle loro famiglie un tenore di vita adeguato, con il risultato che la maggioranza delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà estrema, in aree carenti anche di scuole, assistenza sanitaria e altri servizi fondamentali.
Molto spesso, inoltre, non riuscendo ad assumere dei lavoratori adulti la manodopera è spesso affidata ai figli, con più di 2 milioni di bambini lavoratori nelle piantagioni di cacao in Costa d’Avorio e Ghana (Fonti: Cacao Corretto, Cocoa barometer 2018).
In media in Africa occidentale le donne gestiscono circa un quarto delle piantagioni di cacao, oltre ad occuparsi delle attività casalinghe. Tuttavia hanno meno diritti, servizi, crediti e certificazioni e sono sottorappresentate nelle organizzazioni di contadini.
L’industria del cioccolato sta causando una deforestazione devastante per far posto a nuove piantagioni intensive di cacao e rispondere così all’aumento della domanda globale di cioccolato.
La Costa d’Avorio sta perdendo le sue foreste a un ritmo più veloce di qualsiasi altro paese: qui la copertura della foresta pluviale si è ridotta di oltre l’80 per cento dal 1960. Se non si invertirà la rotta, entro il 2030 in Costa d’Avorio potrebbe non esserci più foresta.
Il cacao da filiera etica rispetta i diritti delle persone e dell’ecosistema.
Altromercato collabora con produttori in Togo (Gebana), Perù (Norandino), Sierra Leone (Tradin Organic), Repubblica Dominicana (Conacado), Bolivia (El Ceibo).